Semplice eppure sublime, umile ma indiscutibilmente iconica: la piadina romagnola è molto più di un semplice disco di pasta cotta. È un simbolo culturale, un’eredità gastronomica che racconta la storia di un territorio e della sua gente. Per chi visita Ravenna e la Romagna, assaporare una buona piadina significa comprendere l’anima di questa terra generosa.
Un Cibo Antico come il Mondo
Le origini della piadina si perdono nella notte dei tempi. Come scrive Sergio Zavoli: «La volta che vidi cuocere la piada non più sul testo, ma sulla lastra di ferro infuocata dal gas… capii che una civiltà era scomparsa anche nelle sue piccole cose».
In effetti, il pane azzimo non è un’esclusiva romagnola. Dalle tortillas messicane al chapati indiano, dal pane carasau sardo ai pani mediorientali, ogni cultura ha sviluppato la propria versione di questo alimento primordiale. Si potrebbe dire, con un pizzico di orgoglio e provocazione, che la piadina rappresenti uno dei primi cibi “globalizzati” della storia umana.
La Piadina nella Letteratura
Nessuno ha cantato le lodi della piadina meglio dei poeti romagnoli. Giuseppe Nanni la definì «Pane della patria piccola, pane nostro di semplicità», mentre Giovanni Pascoli ne descrisse minuziosamente la preparazione nelle sue opere: «…sul tagliere pulito lo staccio balzellò rumoreggiando il bianco fiore ella ammucchiò…». Queste testimonianze letterarie elevarono un semplice cibo quotidiano a simbolo culturale di un’intera regione.
Dove Gustare l’Autentica Piadina a Ravenna
Se siete in visita a Ravenna e desiderate assaporare l’autentica piadina, la città offre numerose opzioni di qualità:
- Il Chiosco dello Stadio: Immancabile tappa per i ravennati, qui troverete sempre una fila che testimonia la bontà del prodotto.
- La Piada di Ale in via della Lirica: Un altro punto di riferimento per gli amanti della tradizione.
- Il chiosco di Patrizia e Deborah in via Sant’Alberto: Uno storico locale che utilizza le pregiate farine del Molino Quercioli di Bagnacavallo.
- La Piadineria della Zabariona: Situata strategicamente vicino alla Basilica di San Vitale, propone una piadina speciale preparata con farina di grani antichi e strutto di Mora Romagnola (presidio Slow Food). Non perdetevi il loro dessert innovativo: il “caffellatte della Zabariona”, una spuma di espresso freddo con crumble di piadina che evoca la tradizione contadina della piadina secca immersa nel caffellatte mattutino.
Un Itinerario del Gusto in Romagna
Esplorando il territorio oltre Ravenna, scoprirete le diverse interpretazioni di questo piatto iconico:
- A Milano Marittima, Slow Piada ha reinventato la tradizione con la “piadina gourmet alla forbice”, servita aperta e guarnita con ingredienti DOP e IGP di eccellenza.
- A Cervia, il ristorante Dalla Dina 1967 propone una versione spessa e dal caratteristico colore giallo.
- Verso Rimini, la piadina diventa più sottile ed elastica, con caratteristiche bolle. Imperdibili le soste da La Lella e alla Casina del Bosco.
- Per i più innovativi, Nud e Crud vicino al ponte di Tiberio a Rimini propone interpretazioni creative che conquistano soprattutto i giovani.
- Salendo verso il Montefeltro, la piadina si trasforma in una versione sfogliata, simile alla crescia urbinate, come quella servita da Casa Zanni lungo la Marecchiese.
Un Simbolo Identitario
Che sia farcita con squacquerone e rucola, prosciutto crudo, salame o verdure grigliate, la piadina rappresenta l’essenza della semplicità e della convivialità romagnola. È un cibo da strada ma anche un elemento centrale della gastronomia locale, capace di unire tradizione e innovazione.
Durante la vostra visita a Ravenna, tra un mosaico bizantino e l’altro, concedetevi questa esperienza autentica. Assaporando una fragrante piadina, vi sembrerà di ascoltare le storie di generazioni di romagnoli che hanno fatto di questo semplice disco di pasta un vero e proprio simbolo culturale.
La piadina è più di un cibo: è un pezzo di storia, un frammento di identità, un’esperienza che rende completo ogni viaggio in questa meravigliosa terra.