In occasione della festa “Giovin Bacco – Sangiovese in festa”, che ha affollato il centro di Ravenna dal 26 al 28 Ottobre ricordandoci il grandissimo valore sociale e culturale che ha il vino in Romagna, é mio piacere condividere questo articolo sulla storia dei vini piú importanti della nostra regione.
La storia e l’ economia romagnole sono infatti legate alle specie tradizionali di vite che hanno accompagnato lo sviluppo della ragione sin dai tempi degli Etruschi. La regina delle viti romagnole é senza dubbio il Sangiovese: il termine Sangiovese non indica una varietá specifica di vite, bensí una famiglia che comprende quasi 400 varietá tutte catalogate e conservate. Questa varietá di uva nera é presente in Romagna da prima della dominazione romana, tuttavia é sotto il controllo romano che diventa un bene di consumo molto utilizzato e si guadagna il nome di “Sanguis Jovis”: il sangue di Giove, da cui deriva il nome attuale.
Nonostante la sua popolaritá il vino Sangiovese é sempre stato considerato un prodotto di media qualitá, da consumare entro l’ anno e generalmente inadatto all’ invecchiamento. É stato nel 1970 quando per la prima volta nelle campagne di Bertinoro é stato prodotto un Sangiovese riserva invecchiato 3 anni, mostrando al mondo la versatilitá di quest’ uva che adesso viene generalmente considerata pregiata, degna di essere servita a personaggi come Ronald Reagan mentre visitava l’ Italia in qualitá di Presidente degli Stati Uniti.
L’ invecchiamento del Sangiovese é solo uno dei tanti fiori all’ occhiello della zona vinicola di Bertinoro, che era giá famosa per la sua produzione di varietá bianca Albana (dal latino albus, bianco). La coltivazione di questa vite é talmente antica da essere presente anche nel 435 d.C, quando la principessa Galla Placidia esplorava la zona alla scoperta dei suoi prodotti e, assaggiando Albana da un bicchiere di terracotta esclamó “oh Albana, sei da berti in oro!” battezzando anche il comune in provincia di Forlí-Cesena e indirizzandolo alla produzione di vini d’ eccellenza.
Dal 2010 infatti Bertinoro ha vissuto un “Risorgimento” del vino: le condizioni favorevoli di mercato e le certificazioni DOC e DOCG hanno spinto i vari produttori della zona ad unirsi in un consorzio di vini certificati. L’ anno successivo é iniziata la produzione di vini storici: varietá antiche di Sangiovese certificate invecchiate per 3 anni fino a diventare Sangiovese Riserva, disponibile sul mercato dal 2014.
La tradizione vinicola romagnola non si limita solamente alle varietá di Sangiovese e Albana, anche prodotti come il Pagadebit e la Cagnina sono icone storiche della regione: il primo indica un vino ricavato da una varietá di uva bianca molto resistente alle intemperie: questo consentiva ai contadini di avere una fonte di guadagno pressoché sicura con cui pagare i debiti accumulati nell’ anno precedente. La Cagnina invece é un vino rosso dal sapore amarognolo da non confondere con la Canëna: un vino a bassa fermentazione prodotto durante la vendemmia e utilizzato soprattutto per fare i tagli.
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